L’ANGIOMA EPATICO.
Il riscontro occasionale di una lesione focale solida in un paziente cosiddetto
"a basso rischio" (esente cioè da fattori di rischio come l’uso di
estro-progestinici, l’esistenza di un’epatopatia cronica o la presenza di
una neoplasia maligna nell’anamnesi), deve far considerare come prima ipotesi
diagnostica quella di una lesione benigna.
La lesione epatica benigna più frequente è l’angioma, neoplasia mesenchimale
benigna che interessa dal 5 al 20% della popolazione generale. Contrariamente a
quanto comunemente creduto, l’angioma epatico è un tumore benigno che solo
eccezionalmente è congenito; esso si può sviluppare in tutte le fasce d’età
della vita (ma più frequentemente nelle prime decadi di vita), rimane
solitamente di piccole dimensioni e nella maggior parte dei soggetti non tende a
crescere. Esistono tuttavia alcuni angiomi epatici che, pur rimanendo di natura
benigna, possiedono la tendenza ad aumentare considerevolmente le loro
dimensioni nel tempo, divenendo sintomatici e andando talora incontro a rottura
con conseguente emoperitoneo; in alcuni casi possono addirittura recidivare dopo
la resezione chirurgica.
Dr. E. Caturelli